Parte oggi la nostra mobilitazione nazionale contro l’eutanasia e a difesa della vita, soprattutto quella più fragile, malata o anziana”. E’ quanto annuncia Nicola Di Matteo, presidente protempore del Popolo della Famiglia (PdF), ad esattamente due mesi dall’avvio della discussione al Senato, il prossimo 17 settembre, del ddl Bazoli-Provenza sul suicidio assistito, già passato alla Camera con i voti determinanti anche dei deputati del centrodestra.

“Non esiste alcun vuoto legislativo, perché gli articoli 579 (“omicidio di consenziente”) e 580 (“aiuto al suicidio”) del Codice Penale parlano chiaro”, prosegue Di Matteo. “Il vuoto c’è, ed è evidente, da parte dello Stato per quanto riguarda il sostegno ai disabili, ai vecchi, ai malati e alle famiglie che ne hanno cura, in termini di supporto economico e di strutture mediche dedicate”.

La mobilitazione del Popolo della Famiglia ha lo scopo di organizzare proprio per il 17 settembre una manifestazione di protesta davanti a Palazzo Madama. “Alla nostra manifestazione invitiamo tutti i movimenti provita per affermare insieme che la vita è un bene non disponibile, anche se sta velocemente prendendo piede il concetto ipocrita della cosiddetta autodeterminazione”, sottolinea il presidente del PdF.

“Vogliamo invitare anche la presidente Giorgia Meloni, se vorrà schierarsi contro questi omicidi di Stato. Non è più tempo per le posizioni tiepide, per gli atteggiamenti ambigui, buoni per tutte le stagioni, per i ‘vorrei ma non posso’. Il suicidio assistito non è una scelta che l’Italia possa condividere: la famiglia, come ambiente di amore gratuito e accudente, fa parte della nostra tradizione, dei nostri geni e della nostra cultura. Accettare l’idea di uno Stato che dà la morte per opera di medici e ospedali vuol dire tradire ciò che di buono c’è nel nostro passato e che ancora esiste.

E’ nostro compito”, conclude Di Matteo, “spiegarlo alle giovani generazioni e a chi si sta facendo confondere dai falsi miti di progresso”.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *