ISTRUZIONI PER IL PDF
Con la convocazione delle elezioni amministrative per l’11 giugno 2017 la macchina organizzativa del Popolo della Famiglia si è messa definitivamente in moto per definire le liste dei candidati, raccogliere le firme necessarie a presentarle e per tutti gli adempimenti collegati. Ricordo a tutti che le procedure sono allo stesso tempo semplici ma complesse: è vero che la storia del Pdf è breve, ma abbiamo sempre presentato liste con le documentazioni perfette ricevendo con soddisfazione i complimenti dei funzionari pubblici addetti al controllo. Per molti altri partiti o movimenti anche di primaria importanza non è andata così e ancora oggi le loro incongruenze sulla documentazione presentata fa titolo su molti giornali, a un anno dall’esperienza delle amministrative 2016 che per noi hanno rappresentato il battesimo del fuoco. Quindi manteniamo questo standard di eccellenza, seguendo con precisione tutte le istruzioni che peraltro sono reperibili sul sito del ministero dell’Interno.
Prima distinzione: nei centri oltre i 15mila abitanti si vota con il doppio turno, primo turno l’11 giugno e se nessuno ottiene il 50%+1 dei voti il turno di ballottaggio è fissato tra i due candidati sindaco più votati il 25 giugno; nei centri sotto i 15mila abitanti invece si vota con il turno unico, il candidato sindaco più votato è eletto. A seconda della quantità di popolazione residente cambiano numero di candidati e numeri di firme da raccogliere: a Genova ad esempio servono almeno 27 candidati e oltre 500 firme da raccogliere, nei piccoli centri candidati e firme necessari sono molti meno. Per costituire una lista Pdf occorre prima di tutto individuare un candidato sindaco, poi costituire una lista di candidati a suo sostegno che possono essere anche non residenti nel comune in cui si vota, infine su quella lista raccogliere le firme dei presentatori che devono invece essere necessariamente residenti. Sia i candidati che i cittadini presentatori depositano le loro firme che vengono certificate da un pubblico ufficiale: un notaio o un cancelliere del tribunale. Strumento di cui dotarsi è dunque un amico notaio o amici cancellieri che si mettano a disposizione per certificare le firme. La modulistica di raccolta firme è specifica, c’è un atto principale e una serie di atti separati. Sia dal coordinamento nazionale del Pdf che dal manuale d’istruzione del ministero dell’Interno si possono ottenere le informazioni necessarie per approntare le modulistiche.
Ogni lista localmente dovrà costituirsi in associazione, ottenere un codice fiscale e aprire un conto bancario dove far confluire eventuali finanziamenti e da cui pagare le spese della campagna elettorale, che dovranno essere rendicontate sia come lista che come singoli candidati. Qui di seguito trovate poi lo statuto nazionale del Popolo della Famiglia, che per ragioni pratiche però è non utilizzabile sul piano locale per le amministrative, per via del conto bancario che va aperto a nome della lista locale e da essa rendicontato.
TITOLO I: Disposizioni generali
Art. 1. – È costituita con sede legale a Roma, piazza del Gesù 47 una associazione culturale e politica denominata Popolo della Famiglia.
Art. 2. – L’associazione è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e non persegue finalità di lucro.
Art. 3. – La durata dell’associazione è indeterminata.
Art. 4. – Scopo dell’associazione è promuovere la cultura della vita e della famiglia, sostenendo i diritti dei soggetti più deboli a partire dai figli, dalle donne, dagli anziani in condizione di difficoltà. Simbolo dell’associazione è un campo circolare blu con scritta bianca IL POPOLO DELLA FAMIGLIA sovrastata nella parte alta della circonferenza dalla scritta più piccola in rosa NO GENDER NELLE SCUOLE e con quattro figure disegnate nella parte bassa del cerchio raffiguranti una mamma e un papà che tengono per un mano un figlio e una figlia. Il simbolo è di proprietà del presidente nazionale nominato nell’atto costitutivo.
Art. 5. – Le somme versate per la quota sociale non sono rimborsabili in nessun caso.
Art. 6. – La tessera sociale è unica, personale e non cedibile. In caso di smarrimento o danneggiamento, si dovrà versare il solo importo corrispondente al costo del duplicato della tessera.
Art. 7. – Gli organi dell’associazione sono:
a) l’assemblea dei soci;
b) il consiglio direttivo;
TITOLO II: I Soci
Art. 8. – Possono far parte dell’associazione le persone fisiche e le persone giuridiche che per la loro attività di lavoro, di studio o per interesse vogliano partecipare all’attività dell’associazione stessa.
Art. 9. – Per essere ammessi a socio è necessario presentare domanda di iscrizione, con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:
1) indicare nome, cognome, luogo e data di nascita, professione, residenza e numero di un documento di identità;
2) dichiarare di attenersi al presente statuto e alle liberazioni degli organi sociali;
3) pagare la quota sociale.
Art. 10. – La presentazione della domanda di ammissione dà diritto a ricevere la tessera sociale.
Art. 11. – I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:
a) qualora non ottemperino alle disposizioni del presente statuto, ai regolamenti interni od alle disposizioni prese dagli organi sociali;
b) qualora, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’associazione, ovvero rechino fastidio agli altri soci con un comportamento maleducato e generalmente poco rispettoso della convivenza sociale.
c) In ogni caso il socio sarà personalmente responsabile, sia penalmente che civilmente, di ogni danno causato alle attrezzature dell’associazione e ad ogni altro socio.
d) Le espulsioni e radiazioni saranno decise dal consiglio direttivo a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Art. 12. – I soci hanno diritto a frequentare la sede sociale, ad usufruire delle attrezzature ed a partecipare alle attività dell’associazione. Tutti i soci possono partecipare alle assemblee con diritto di voto e devono corrispondere il contributo sociale annuale, nella misura che verrà determinata dal consiglio direttivo. Tale versamento dovrà essere rinnovato annualmente; in caso di mancato rinnovo di tale versamento entro i termini stabiliti dal consiglio, il socio decadrà automaticamente. Si decade dalla condizione di socio anche per dimissioni volontarie presentate per iscritto.
TITOLO III: L’assemblea dei soci
Art. 13. – L’assemblea ordinaria dei soci, convocata su delibera del consiglio direttivo non meno di 10 giorni prima di quello fissato per l’adunanza, si riunisce presso la sede sociale o in altra località da indicarsi nell’avviso di convocazione, due volte l’anno, per provvedere e per deliberare sul rendiconto finanziario, sullo stato patrimoniale e su tutti gli altri argomenti di carattere generale iscritti all’ordine del giorno per iniziativa del consiglio direttivo, oppure su richiesta di almeno un terzo dei soci. La data e l’ordine del giorno dell’assemblea sono comunicati ai soci attraverso un avviso affisso nella bacheca della sede sociale o con quegli altri mezzi che il consiglio direttivo riterrà opportuni.
Art. 14. – Hanno diritto di intervenire all’assemblea tutti i soci che si trovino in regola con pagamento della quota di associazione. Ciascun socio potrà rappresentare solo un altro socio purché munito di regolare delega scritta.
Per la costituzione legale dell’assemblea e per la validità delle sue deliberazioni è necessario l’intervento di almeno la metà dei soci. Non raggiungendo questo numeri di voti, la sessione è rimandata a non meno di 30 minuti dalla prima convocazione; nella seconda convocazione l’assemblea è valida qualunque sia il numero dei soci presenti o rappresentati. La data di questa sessione può essere fissata nello stesso avviso di convocazione della prima.
Art. 15. – L’assemblea delibera a maggioranza di voti dei soci presenti o rappresentati mediante regolare delega scritta rilasciata da altro socio, purché non sia un consigliere o un revisore.
Art. 16. – L’assemblea, all’inizio di ogni sessione, elegge tra i membri del consiglio direttivo presenti un presidente ed un segretario. Il segretario provvede a redigere i verbali delle deliberazioni dell’assemblea. I verbali devono essere sottoscritti dal presidente dell’assemblea, dal segretario e dagli scrutatori qualora vi siano votazioni.
Art. 17. – Assemblee straordinarie possono essere convocate per deliberazione del consiglio direttivo ogniqualvolta questi lo ritenga necessario oppure per domanda di almeno un terzo dei soci.
Art. 18. – I soci riuniti in Assemblea possono modificare il presente statuto.
TITOLO IV: Il consiglio direttivo
Art. 19. – Il consiglio direttivo è nominato dall’assemblea ed è composto da non meno di tre soci come verrà determinato dall’assemblea stessa. Per la prima volta la determinazione del numero dei membri e la loro nomina vengono effettuate nell’atto costitutivo. Il consiglio direttivo dura in carica quattro anni ed i suoi membri possono essere rieletti.
In caso di morte o di dimissioni di consiglieri prima della scadenza del mandato, il consiglio direttivo provvederà alla loro sostituzione per cooptazione. I consiglieri così eletti rimangono in carica sino alla successiva assemblea ordinaria. Qualora per qualsiasi motivo il numero dei consiglieri si riduca a meno di un terzo, l’intero consiglio direttivo è considerato decaduto e deve essere rinnovato.
Art. 20. – Il consiglio direttivo è investito di ogni potere per decidere sulle iniziative da assumere e sui criteri da seguire per il conseguimento e l’attuazione degli scopi dell’associazione e per la sua direzione ed amministrazione ordinaria e straordinaria.
In particolare il consiglio:
a) fissa le direttive per l’attuazione dei compiti statuari, ne stabilisce le modalità e le responsabilità di esecuzione e controlla l’esecuzione stessa;
b) stabilisce l’importo delle quote annue di associazione;
c) delibera sull’ammissione dei soci;
d) decide sull’attività e le iniziative dell’associazione e sulla sua collaborazione con i terzi;
e) approva i progetti di bilancio preventivo, rendiconto finanziario e stato patrimoniale, da presentare all’assemblea dei soci sostenitori;
f) stabilisce i regolamenti per il funzionamento dei servizi ai soci ed ai terzi e le relative norme e modalità.
Art. 21. – Il consiglio direttivo nomina nel suo seno un presidente nazionale, che dura in carica per l’intera durata del consiglio, un segretario nazionale ed uno o più vicepresidenti, i quali in assenza del presidente ne svolgono compiti e funzioni.
Esso si riunisce ogni volta che sia necessario, su iniziativa del presidente o di almeno un terzo di consiglieri, e comunque non meno di una volta ogni tre mesi.
Art. 22. – Le deliberazioni del consiglio direttivo sono prese a maggioranza di voti dei consiglieri presenti. In caso di parità di voti prevale quello del presidente.
Le deliberazioni del consiglio sono valide se alla riunione prende parte almeno metà dei consiglieri.
Art. 23. – La firma e la rappresentanza legale dell’associazione di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria e amministrativa e di fronte a terzi sono conferite al presidente. Presidente nazionale e segretario nazionale sono i garanti nazionali del Popolo della Famiglia e assumono di concerto la linea politica del movimento.
TITOLO V: Il patrimonio
Art. 24. – Le entrate dell’associazione sono costituite da:
a) tasse di iscrizione;
b) quote annuali di associazione;
c) proventi per offerte di servizi vari a soci od a terzi;
d) contributi volontari, lasciti, donazioni.
Art. 25. – Prima del 13 dicembre di ogni anno, il consiglio direttivo approva i progetti di bilancio preventivo e stabilisce l’ammontare delle quote di associazione per l’anno successivo.
Art. 26 – In caso di scioglimento dell’associazione il patrimonio sarà devoluto ad enti che perseguono finalità sociali o culturali analoghe secondo quanto previsto dalle leggi.
Art. 27. – Per tutto quanto non stabilito nel presente statuto si osservano le disposizioni del codice civile.
firmato
Mario Adinolfi – Presidente nazionale
Gianfranco Amato – Segretario nazionale
Nicola Di Matteo – Vice Presidente e coordinatore nazionale
A integrazione di questo statuto nazionale, in vista delle elezioni politiche per Camera e Senato che si terranno a fine 2017 o nel 2018, il consiglio direttivo si doterà di un Consiglio nazionale di nomina diretta in rappresentanza dei territori, bilanciato proporzionalmente rispetto alla popolazione residente e ai risultati elettorali ottenuti alle amministrative dal Popolo della Famiglia. A settembre sarà questo organismo ad affiancare i garanti nazionali nella definizione delle candidature alle elezioni politiche di 945 donne e uomini in rappresentanza del Popolo della Famiglia a Camera e Senato.
Ovviamente le candidature emergeranno prevalentemente tra coloro che si sono impegnati nelle elezioni amministrative per radicare sul territorio il Popolo della Famiglia in tutta Italia. Per questo è particolarmente rilevante ciò che sta avvenendo in queste settimane che conducono ad una presenza del Pdf alle elezioni ancora più massiccia rispetto alla tornata di un anno fa, che pure riguardava tutte le principali città italiane. Quest’anno il simbolo Pdf sarà presente su ancora più schede per le amministrative e questo contatto con la fatica del ricercare consenso formerà esponenti politici in grado di raccogliere quel milione di voti su tutto il territorio nazionale (e tra gli italiani all’estero) che sarà necessario per portare in Parlamento la battaglia per il sostegno alla famiglia naturale, a difesa dei principi non negoziabili, contro i falsi miti di progresso.
Ora è principalmente necessario dunque far nascere liste del Popolo della Famiglia in ogni comune, compiere tutti gli adempimenti necessari con assoluta precisione, essere assolutamente coesi per il successo in una sfida assai complessa ma sempre più alla nostra portata: i primi sondaggi danno il Popolo della Famiglia oltre il doppio del risultato già non irrilevante che ottenne il 5 giugno 2016, con 52.000 voti ai nostri candidati sindaco e 35.000 al simbolo Pdf, pari all’1.07% nazionale nelle città in cui eravamo presenti. Più del doppio significa veleggiare nei pressi del 2.5% nazionale, con la soglia di sbarramento per il Parlamento fissata al 3%. Se non ti piace l’Italia che vuole cancellare il diritto all’obiezione di coscienza dei medici cattolici prolife, che vuole che i medici uccidano con l’eutanasia, che vuole i bambini strappati alle mamme e con l’utero in affitto comprati da due maschi, che vuole il divorzio lampo e la famiglia naturale privata di ogni suo diritto specifico, devi impegnarti per far crescere il Popolo della Famiglia. Se ritieni che siano idee degne di essere sostenute il reddito di maternità per una reale liberazione della donna, la tutela dei diritti dei bambini ad avere un papà e una mamma, la battaglia per impedire l’avanzata di ideologie nocive nelle scuole, la riconsegna alla famiglia della libertà di scegliere in quale scuola educare i propri figli, la cancellazione del falso diritto ad abortire così come l’abrogazione della legge 76/2016 nota come legge Cirinnà, la definizione dell’utero in affitto come reato universale contro l’umanità, allora la tua sola casa politica possibile è il Popolo della Famiglia.
Si tratta di far vincere il Pdf. Per vincere in politica occorre l’organizzazione territoriale. Per ottenerla bisogna seguire alcune regole. Noi siamo qui, a partire dal segretario nazionale Gianfranco Amato per arrivare fino al decisivo lavoro di coordinamento città per città di Nicola Di Matteo a cui potete scrivere per ogni necessità (nicolaroma@hotmail.com) per realizzare questo obiettivo. Primo passaggio necessario, iscriversi al Popolo della Famiglia. Come si fa? Molto semplice: l’iscrizione al Popolo della Famiglia costa 50 euro per il 2017 (liberi di fare donazioni superiori, chi versa almeno 500 euro è socio sostenitore e ottiene in regalo l’abbonamento annuale digitale al quotidiano La Croce) e si regolarizza con un bonifico al conto intestato a POPOLO DELLA FAMIGLIA che ha il seguente IBAN: IT88M0103003241000000354618 del Monte Paschi Siena, agenzia Roma 41. Si può in alternativa inviare un vaglia postale a POPOLO DELLA FAMIGLIA piazza del Gesù 47 00186 Roma. Una volta eseguita l’iscrizione si invia il proprio indirizzo postale all’email sopra indicata di Nicola Di Matteo e riceverete poi direttamente a casa la tessera personale di iscritto al Popolo della Famiglia. Un mattone fondamentale per edificare una casa accogliente capace di cambiare la storia politica italiana.
Credo con questo di aver fornito tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo prossimo futuro del Pdf, di cui tu che stai leggendo devi essere assoluto protagonista costituendo un nucleo del Popolo della Famiglia sul tuo territorio e rappresentando così il cambiamento che vogliamo realizzare, fin da queste ormai vicinissime elezioni amministrative per arrivare poi preparati alle politiche che non sono lontane. Per la famiglia, per i nostri figli, confidando nello sguardo benevolo di Maria sul nostro operato.Con la convocazione delle elezioni amministrative per l’11 giugno 2017 la macchina organizzativa del Popolo della Famiglia si è messa definitivamente in moto per definire le liste dei candidati, raccogliere le firme necessarie a presentarle e per tutti gli adempimenti collegati. Ricordo a tutti che le procedure sono allo stesso tempo semplici ma complesse: è vero che la storia del Pdf è breve, ma abbiamo sempre presentato liste con le documentazioni perfette ricevendo con soddisfazione i complimenti dei funzionari pubblici addetti al controllo. Per molti altri partiti o movimenti anche di primaria importanza non è andata così e ancora oggi le loro incongruenze sulla documentazione presentata fa titolo su molti giornali, a un anno dall’esperienza delle amministrative 2016 che per noi hanno rappresentato il battesimo del fuoco. Quindi manteniamo questo standard di eccellenza, seguendo con precisione tutte le istruzioni che peraltro sono reperibili sul sito del ministero dell’Interno.
Prima distinzione: nei centri oltre i 15mila abitanti si vota con il doppio turno, primo turno l’11 giugno e se nessuno ottiene il 50%+1 dei voti il turno di ballottaggio è fissato tra i due candidati sindaco più votati il 25 giugno; nei centri sotto i 15mila abitanti invece si vota con il turno unico, il candidato sindaco più votato è eletto. A seconda della quantità di popolazione residente cambiano numero di candidati e numeri di firme da raccogliere: a Genova ad esempio servono almeno 27 candidati e oltre 500 firme da raccogliere, nei piccoli centri candidati e firme necessari sono molti meno. Per costituire una lista Pdf occorre prima di tutto individuare un candidato sindaco, poi costituire una lista di candidati a suo sostegno che possono essere anche non residenti nel comune in cui si vota, infine su quella lista raccogliere le firme dei presentatori che devono invece essere necessariamente residenti. Sia i candidati che i cittadini presentatori depositano le loro firme che vengono certificate da un pubblico ufficiale: un notaio o un cancelliere del tribunale. Strumento di cui dotarsi è dunque un amico notaio o amici cancellieri che si mettano a disposizione per certificare le firme. La modulistica di raccolta firme è specifica, c’è un atto principale e una serie di atti separati. Sia dal coordinamento nazionale del Pdf che dal manuale d’istruzione del ministero dell’Interno si possono ottenere le informazioni necessarie per approntare le modulistiche.
Ogni lista localmente dovrà costituirsi in associazione, ottenere un codice fiscale e aprire un conto bancario dove far confluire eventuali finanziamenti e da cui pagare le spese della campagna elettorale, che dovranno essere rendicontate sia come lista che come singoli candidati. Qui di seguito trovate poi lo statuto nazionale del Popolo della Famiglia, che per ragioni pratiche però è non utilizzabile sul piano locale per le amministrative, per via del conto bancario che va aperto a nome della lista locale e da essa rendicontato.
STATUTO
TITOLO I: Disposizioni generali
Art. 1. – È costituita con sede legale a Roma, piazza del Gesù 47 una associazione culturale e politica denominata Popolo della Famiglia.
Art. 2. – L’associazione è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e non persegue finalità di lucro.
Art. 3. – La durata dell’associazione è indeterminata.
Art. 4. – Scopo dell’associazione è promuovere la cultura della vita e della famiglia, sostenendo i diritti dei soggetti più deboli a partire dai figli, dalle donne, dagli anziani in condizione di difficoltà. Simbolo dell’associazione è un campo circolare blu con scritta bianca IL POPOLO DELLA FAMIGLIA sovrastata nella parte alta della circonferenza dalla scritta più piccola in rosa NO GENDER NELLE SCUOLE e con quattro figure disegnate nella parte bassa del cerchio raffiguranti una mamma e un papà che tengono per un mano un figlio e una figlia. Il simbolo è di proprietà del presidente nazionale nominato nell’atto costitutivo.
Art. 5. – Le somme versate per la quota sociale non sono rimborsabili in nessun caso.
Art. 6. – La tessera sociale è unica, personale e non cedibile. In caso di smarrimento o danneggiamento, si dovrà versare il solo importo corrispondente al costo del duplicato della tessera.
Art. 7. – Gli organi dell’associazione sono:
a) l’assemblea dei soci;
b) il consiglio direttivo;
TITOLO II: I Soci
Art. 8. – Possono far parte dell’associazione le persone fisiche e le persone giuridiche che per la loro attività di lavoro, di studio o per interesse vogliano partecipare all’attività dell’associazione stessa.
Art. 9. – Per essere ammessi a socio è necessario presentare domanda di iscrizione, con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:
1) indicare nome, cognome, luogo e data di nascita, professione, residenza e numero di un documento di identità;
2) dichiarare di attenersi al presente statuto e alle liberazioni degli organi sociali;
3) pagare la quota sociale.
Art. 10. – La presentazione della domanda di ammissione dà diritto a ricevere la tessera sociale.
Art. 11. – I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:
a) qualora non ottemperino alle disposizioni del presente statuto, ai regolamenti interni od alle disposizioni prese dagli organi sociali;
b) qualora, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’associazione, ovvero rechino fastidio agli altri soci con un comportamento maleducato e generalmente poco rispettoso della convivenza sociale.
c) In ogni caso il socio sarà personalmente responsabile, sia penalmente che civilmente, di ogni danno causato alle attrezzature dell’associazione e ad ogni altro socio.
d) Le espulsioni e radiazioni saranno decise dal consiglio direttivo a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Art. 12. – I soci hanno diritto a frequentare la sede sociale, ad usufruire delle attrezzature ed a partecipare alle attività dell’associazione. Tutti i soci possono partecipare alle assemblee con diritto di voto e devono corrispondere il contributo sociale annuale, nella misura che verrà determinata dal consiglio direttivo. Tale versamento dovrà essere rinnovato annualmente; in caso di mancato rinnovo di tale versamento entro i termini stabiliti dal consiglio, il socio decadrà automaticamente. Si decade dalla condizione di socio anche per dimissioni volontarie presentate per iscritto.
TITOLO III: L’assemblea dei soci
Art. 13. – L’assemblea ordinaria dei soci, convocata su delibera del consiglio direttivo non meno di 10 giorni prima di quello fissato per l’adunanza, si riunisce presso la sede sociale o in altra località da indicarsi nell’avviso di convocazione, due volte l’anno, per provvedere e per deliberare sul rendiconto finanziario, sullo stato patrimoniale e su tutti gli altri argomenti di carattere generale iscritti all’ordine del giorno per iniziativa del consiglio direttivo, oppure su richiesta di almeno un terzo dei soci. La data e l’ordine del giorno dell’assemblea sono comunicati ai soci attraverso un avviso affisso nella bacheca della sede sociale o con quegli altri mezzi che il consiglio direttivo riterrà opportuni.
Art. 14. – Hanno diritto di intervenire all’assemblea tutti i soci che si trovino in regola con pagamento della quota di associazione. Ciascun socio potrà rappresentare solo un altro socio purché munito di regolare delega scritta.
Per la costituzione legale dell’assemblea e per la validità delle sue deliberazioni è necessario l’intervento di almeno la metà dei soci. Non raggiungendo questo numeri di voti, la sessione è rimandata a non meno di 30 minuti dalla prima convocazione; nella seconda convocazione l’assemblea è valida qualunque sia il numero dei soci presenti o rappresentati. La data di questa sessione può essere fissata nello stesso avviso di convocazione della prima.
Art. 15. – L’assemblea delibera a maggioranza di voti dei soci presenti o rappresentati mediante regolare delega scritta rilasciata da altro socio, purché non sia un consigliere o un revisore.
Art. 16. – L’assemblea, all’inizio di ogni sessione, elegge tra i membri del consiglio direttivo presenti un presidente ed un segretario. Il segretario provvede a redigere i verbali delle deliberazioni dell’assemblea. I verbali devono essere sottoscritti dal presidente dell’assemblea, dal segretario e dagli scrutatori qualora vi siano votazioni.
Art. 17. – Assemblee straordinarie possono essere convocate per deliberazione del consiglio direttivo ogniqualvolta questi lo ritenga necessario oppure per domanda di almeno un terzo dei soci.
Art. 18. – I soci riuniti in Assemblea possono modificare il presente statuto.
TITOLO IV: Il consiglio direttivo
Art. 19. – Il consiglio direttivo è nominato dall’assemblea ed è composto da non meno di tre soci come verrà determinato dall’assemblea stessa. Per la prima volta la determinazione del numero dei membri e la loro nomina vengono effettuate nell’atto costitutivo. Il consiglio direttivo dura in carica quattro anni ed i suoi membri possono essere rieletti.
In caso di morte o di dimissioni di consiglieri prima della scadenza del mandato, il consiglio direttivo provvederà alla loro sostituzione per cooptazione. I consiglieri così eletti rimangono in carica sino alla successiva assemblea ordinaria. Qualora per qualsiasi motivo il numero dei consiglieri si riduca a meno di un terzo, l’intero consiglio direttivo è considerato decaduto e deve essere rinnovato.
Art. 20. – Il consiglio direttivo è investito di ogni potere per decidere sulle iniziative da assumere e sui criteri da seguire per il conseguimento e l’attuazione degli scopi dell’associazione e per la sua direzione ed amministrazione ordinaria e straordinaria.
In particolare il consiglio:
a) fissa le direttive per l’attuazione dei compiti statuari, ne stabilisce le modalità e le responsabilità di esecuzione e controlla l’esecuzione stessa;
b) stabilisce l’importo delle quote annue di associazione;
c) delibera sull’ammissione dei soci;
d) decide sull’attività e le iniziative dell’associazione e sulla sua collaborazione con i terzi;
e) approva i progetti di bilancio preventivo, rendiconto finanziario e stato patrimoniale, da presentare all’assemblea dei soci sostenitori;
f) stabilisce i regolamenti per il funzionamento dei servizi ai soci ed ai terzi e le relative norme e modalità.
Art. 21. – Il consiglio direttivo nomina nel suo seno un presidente nazionale, che dura in carica per l’intera durata del consiglio, un segretario nazionale ed uno o più vicepresidenti, i quali in assenza del presidente ne svolgono compiti e funzioni.
Esso si riunisce ogni volta che sia necessario, su iniziativa del presidente o di almeno un terzo di consiglieri, e comunque non meno di una volta ogni tre mesi.
Art. 22. – Le deliberazioni del consiglio direttivo sono prese a maggioranza di voti dei consiglieri presenti. In caso di parità di voti prevale quello del presidente.
Le deliberazioni del consiglio sono valide se alla riunione prende parte almeno metà dei consiglieri.
Art. 23. – La firma e la rappresentanza legale dell’associazione di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria e amministrativa e di fronte a terzi sono conferite al presidente. Presidente nazionale e segretario nazionale sono i garanti nazionali del Popolo della Famiglia e assumono di concerto la linea politica del movimento.
TITOLO V: Il patrimonio
Art. 24. – Le entrate dell’associazione sono costituite da:
a) tasse di iscrizione;
b) quote annuali di associazione;
c) proventi per offerte di servizi vari a soci od a terzi;
d) contributi volontari, lasciti, donazioni.
Art. 25. – Prima del 13 dicembre di ogni anno, il consiglio direttivo approva i progetti di bilancio preventivo e stabilisce l’ammontare delle quote di associazione per l’anno successivo.
Art. 26 – In caso di scioglimento dell’associazione il patrimonio sarà devoluto ad enti che perseguono finalità sociali o culturali analoghe secondo quanto previsto dalle leggi.
Art. 27. – Per tutto quanto non stabilito nel presente statuto si osservano le disposizioni del codice civile.
firmato
Mario Adinolfi – Presidente nazionale
Gianfranco Amato – Segretario nazionale
Nicola Di Matteo – Vice Presidente e coordinatore nazionale
A integrazione di questo statuto nazionale, in vista delle elezioni politiche per Camera e Senato che si terranno a fine 2017 o nel 2018, il consiglio direttivo si doterà di un Consiglio nazionale di nomina diretta in rappresentanza dei territori, bilanciato proporzionalmente rispetto alla popolazione residente e ai risultati elettorali ottenuti alle amministrative dal Popolo della Famiglia. A settembre sarà questo organismo ad affiancare i garanti nazionali nella definizione delle candidature alle elezioni politiche di 945 donne e uomini in rappresentanza del Popolo della Famiglia a Camera e Senato.
Ovviamente le candidature emergeranno prevalentemente tra coloro che si sono impegnati nelle elezioni amministrative per radicare sul territorio il Popolo della Famiglia in tutta Italia. Per questo è particolarmente rilevante ciò che sta avvenendo in queste settimane che conducono ad una presenza del Pdf alle elezioni ancora più massiccia rispetto alla tornata di un anno fa, che pure riguardava tutte le principali città italiane. Quest’anno il simbolo Pdf sarà presente su ancora più schede per le amministrative e questo contatto con la fatica del ricercare consenso formerà esponenti politici in grado di raccogliere quel milione di voti su tutto il territorio nazionale (e tra gli italiani all’estero) che sarà necessario per portare in Parlamento la battaglia per il sostegno alla famiglia naturale, a difesa dei principi non negoziabili, contro i falsi miti di progresso.
Ora è principalmente necessario dunque far nascere liste del Popolo della Famiglia in ogni comune, compiere tutti gli adempimenti necessari con assoluta precisione, essere assolutamente coesi per il successo in una sfida assai complessa ma sempre più alla nostra portata: i primi sondaggi danno il Popolo della Famiglia oltre il doppio del risultato già non irrilevante che ottenne il 5 giugno 2016, con 52.000 voti ai nostri candidati sindaco e 35.000 al simbolo Pdf, pari all’1.07% nazionale nelle città in cui eravamo presenti. Più del doppio significa veleggiare nei pressi del 2.5% nazionale, con la soglia di sbarramento per il Parlamento fissata al 3%. Se non ti piace l’Italia che vuole cancellare il diritto all’obiezione di coscienza dei medici cattolici prolife, che vuole che i medici uccidano con l’eutanasia, che vuole i bambini strappati alle mamme e con l’utero in affitto comprati da due maschi, che vuole il divorzio lampo e la famiglia naturale privata di ogni suo diritto specifico, devi impegnarti per far crescere il Popolo della Famiglia. Se ritieni che siano idee degne di essere sostenute il reddito di maternità per una reale liberazione della donna, la tutela dei diritti dei bambini ad avere un papà e una mamma, la battaglia per impedire l’avanzata di ideologie nocive nelle scuole, la riconsegna alla famiglia della libertà di scegliere in quale scuola educare i propri figli, la cancellazione del falso diritto ad abortire così come l’abrogazione della legge 76/2016 nota come legge Cirinnà, la definizione dell’utero in affitto come reato universale contro l’umanità, allora la tua sola casa politica possibile è il Popolo della Famiglia.
Si tratta di far vincere il Pdf. Per vincere in politica occorre l’organizzazione territoriale. Per ottenerla bisogna seguire alcune regole. Noi siamo qui, a partire dal segretario nazionale Gianfranco Amato per arrivare fino al decisivo lavoro di coordinamento città per città di Nicola Di Matteo a cui potete scrivere per ogni necessità (nicolaroma@hotmail.com) per realizzare questo obiettivo. Primo passaggio necessario, iscriversi al Popolo della Famiglia. Come si fa? Molto semplice: l’iscrizione al Popolo della Famiglia costa 50 euro per il 2017 (liberi di fare donazioni superiori, chi versa almeno 500 euro è socio sostenitore e ottiene in regalo l’abbonamento annuale digitale al quotidiano La Croce) e si regolarizza con un bonifico al conto intestato a POPOLO DELLA FAMIGLIA che ha il seguente IBAN: IT88M0103003241000000354618 del Monte Paschi Siena, agenzia Roma 41. Si può in alternativa inviare un vaglia postale a POPOLO DELLA FAMIGLIA piazza del Gesù 47 00186 Roma. Una volta eseguita l’iscrizione si invia il proprio indirizzo postale all’email sopra indicata di Nicola Di Matteo e riceverete poi direttamente a casa la tessera personale di iscritto al Popolo della Famiglia. Un mattone fondamentale per edificare una casa accogliente capace di cambiare la storia politica italiana.
Credo con questo di aver fornito tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo prossimo futuro del Pdf, di cui tu che stai leggendo devi essere assoluto protagonista costituendo un nucleo del Popolo della Famiglia sul tuo territorio e rappresentando così il cambiamento che vogliamo realizzare, fin da queste ormai vicinissime elezioni amministrative per arrivare poi preparati alle politiche che non sono lontane. Per la famiglia, per i nostri figli, confidando nello sguardo benevolo di Maria sul nostro operato.
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